Quella sera scorse tranquilla, mangiando, ascoltando musica. Era a suo agio, quelle persone le piacevano anche se erano così diverse da lei.
Non avevano un’istruzione, sembrava non si rendessero conto del mondo dove vivevano, erano più semplici, concrete. Così diverse da lei, così tanto diverse. Un’unica cosa li accomunava, ed era proprio quella che invece la allontanava dalle sue coinquiline: la passione per la musica. Loro supplivano all’ignoranza musicale che M. doveva subire ogni giorno in casa.
Il tempo passava e lei era tranquilla lì, ma era consapevole di non appartenere a quel mondo. Loro non appartenevano al suo.
Sapeva che non l’avrebbe mai incontrati per caso nel caffè di una libreria, o la sera in un teatro, quale esso fosse.
E allora… si chiedeva: Il giorno che me ne andrò da questa città, manterrò un rapporto con queste persone? Perché sto passando questo tempo con loro? Per non sentirmi sola, adesso? Sto buttando via il mio tempo?